Cercando Annalisa Monfreda sul web salta subito all’occhio che il suo Google cv contiene un sito col suo nome, solo fermo a qualche anno fa. Le abbiamo chiesto di parlarci della sua esperienza di blogger e di quello che oggi vuol dire per lei avere un blog.
“Avevo il blog anni fa, è vero. Si trattava di un sito che conteneva la vetrina dei miei lavori – che non venivano pubblicati altrove – sia in italiano che in inglese. Lì avevo un blog dove raccontavo la vita di redazione in modo ironico. Talmente ironico che ad un certo punto l’ho criptato e lo potevano leggere solo i miei amici, a cui davo la password. Poi è nata la mia prima figlia e mi han proposto la direzione di un giornale per teenager (Top Girl) mentre fino ad allora avevo dei contratti di lavoro temporanei. Per un periodo mi sono addirittura firmata “Annalisa Monfreda PGR” senza che nessuno si accorgesse tanto fu lo stupore. Da allora ho lasciato perdere il mio blog personale perché non era più sensato e poco sostenibile nella mia situazione.
Oggi sono identificata come direttore di due riviste ma non ho più in rete un personal brand indipendente come allora. Credo sia importante avere uno spazio personale come un blog. Oggi scrivo per il blog di Donna Moderna: al 90% i miei post parlano di storie per le nostre lettrici. Storie che vengono affidate a me dai lettori che sento la sera al telefono per poterli intervistare. Ho scritto due post più Annalisa e meno Donna Moderna: 5 cose da non fare quando (mi) mandate un curriculum (che è stato molto letto) e il post Direttore, direttora o direttrice.
C’è un concetto delicato che mi piacerebbe evidenziare che è quello dell’autoreferenzialità, che vale sia quando scrivi un post tuo che quando fai un commento al post di altri. Il valore di un post non è solo la visualizzazione ma la capacità di engagement che i contenuti di valore fanno emergere. L’importanza del valore universale – e non particolare – è fondamentale. La chiusura porta al vicolo cieco. Capita a chi scrive, ma anche a chi commenta, di trasmettere questo tratto di sé.”.
Annalisa ci ha raccontato la sua esperienza col blogging. Chissà con quella sigla, PGR, cosa voleva dire.
PGR è Per Grazia Ricevuta? ; ) si? —> ciao ciao a presto She Factor <—